Mercoledì 30 aprile, alle ore 18.00, nell'Aula magna della Facoltà di Architettura, in piazza Borghese 9, si terrà il secondo appuntamento del ciclo degli Incontri con l'architettura del Medioevo, giunto alla VI edizione, a cura di Guglielmo Villa. Ai saluti istituzionali di Daniela Esposito, direttrice del Dipartimento di Storia, disegno e restauro dell'architettura, seguirà una presentazione di Guglielmo Villa e la conferenza di Luigi Carlo Schiavi (Università di Pavia) dal titolo «Ma un tempo il mondo fu per me radioso»: Ariberto da Intimiano e l’architettura del primo romanico lombardo.
Ariberto da Intimiano (1018-1045) rappresenta al meglio la figura del vescovo nel sistema della chiesa imperiale ottoniano-salica e va annoverato tra i maggiori committenti della sua epoca. La densa attività di promozione di edifici di culto, entro cui si sperimentano essenziali novità tecniche del primo romanico, riflette la centralità di Ariberto nell’orizzonte politico dell’Italia settentrionale, già evidente al tempo della ricostruzione del complesso di San Vincenzo a Galliano, quando Ariberto era ancora suddiacono. Da arcivescovo di Milano, Ariberto saprà usare come pochi le immagini e sarà un grande inventore di apparati visuali di grande potere simbolico e identitario (carroccio). La creazione di due fuochi liturgico-devozionali nuovi (Santa Trinità e San Dionigi) e il riallestimento di alcuni maggiori centri cultuali milanesi, a partire da Sant’Ambrogio, sono parte di un progetto unitario di ridefinizione degli spazi sacri su scala urbana senza precedenti.

