Dal 5 al 7 febbraio, il Dipartimento di Storia antropologia religioni arte spettacolo ospiterà il convegno internazionale Il senso del mare nel Medioevo (IX-XV secc.). Contesti e rappresentazioni di un prisma culturale, a cura di Antonio Musarra. 
Nonostante la progressiva apertura d’orizzonti, per l’uomo medievale il mare restava un luogo misterioso, capace d’incutere timore; la sua esplorazione, legata allo sviluppo delle tecniche di navigazione, diede avvio, tuttavia, a un progressivo processo di razionalizzazione – mai completa e definitiva – in grado di modificarne la percezione e di ridefinirne la rappresentazione simbolica. L’obiettivo del convegno è quello di comprendere in che modo si declinasse tale rapporto, con particolare riguardo all’universo latino ma senza tralasciare la comparazione con mondi contermini, quali quello arabo-islamico, ebraico e bizantino. In che maniera, il “senso del mare” – espressione cara ad Alberto Tenenti, latrice di semantiche molteplici – era articolato fra le popolazioni costiere? Quali, le rappresentazioni di chi il mare conosceva, invece, soltanto per sentito dire?
Il convegno sarà articolato in quattro sessioni, volte a indagare la percezione politica degli spazi marittimi; quella culturale, legata tanto all’immaginario geografico quanto alla rappresentazione artistica e letteraria; quella prettamente religiosa, declinata secondo una molteplicità di vedute.