Martedì 21 marzo si è tenuto il seminario "Oggetti, segni, musei. Sulle tradizioni contadine" dedicato all'omonimo volume dell'antropologo Alberto Cirese, già docente della Sapienza. I due relatori, Giovanni Kezich e Giovanni De Vita, hanno proposto le loro riflessioni in merito alla collocazione storica e alla ricaduta contemporanea dell'opera, un contributo fondamentale negli studi demologici italiani; a sollecitare la discussione è intervenuto un terzo studioso di generazione più recente, Marco D'Aureli. L'appuntamento è il secondo degli otto incontri previsti dal ciclo "Parole chiave su Folklore, Demologia, Cultura popolare, Tradizioni contadine...", dedicato alle ricerche etnologiche. Ciascun seminario ha come tema una parola chiave che viene declinata attraverso la lettura di saggi e opere classiche, restituendo alcune di quelle esperienze sotto forma di una riflessione sullo ieri e al tempo stesso proponendo una finestra da cui guardare la contemporaneità.