Lunedì 6 maggio, alle ore 16.00, presso l’Aula B10 del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale in via Salaria 113, si terrà la presentazione del libro “Terra! Ma nessuna patria” di Ti-Noune Moïse.
«Alla nascita, la Geografia è un destino». Comincia così il racconto biografico dell’autrice, Ti-noune Moïse, le cui vicende individuali incrociano strettamente due Storie di resistenza e di liberazione nei rispettivi Paesi, Italia e Haiti.
Lungo il tempo di quattro generazioni in due famiglie, vengono narrate le storie di figure di primo piano nell’ambito di battaglie politiche che avevano il loro fulcro teorico e di azione in una visione antimperialista e antifascista della Storia. Dal celebre bisnonno Giuseppe Scalarini, geniale vignettista satirico dell’Avanti, ad Amos Chiabov, il nonno, psichiatra triestino, e partigiano nella Resistenza. In Italia. Il ramo oltreoceano invece, ad Haiti, ha nella figura padre, Rodolphe Moïse, oppositore del Regime haitiano di Duvalier, il ruolo attorno a cui dipartono i fatti che cambieranno per sempre il destino della famiglia Moïse. Tutti i protagonisti, che sembrano romanzati e invece sono voci tratte dal vissuto diretto che affiorano nitide dalla testimonianza diretta della nipote Ti-Noune, vivono esperienze tragiche: le torture, il carcere, l’esilio. Altre figure femminili imprescindibili affiancano in modo toccante la voce narrante dell’autrice: la nonna Virginia, anch’ella partigiana, e in particolare la madre, Anna Chiabov. A loro viene affidata la funzione di co-narratrici, testimoni dirette di eventi personali e storici che si intrecciano a formare un tessuto in cui il privato delle storie minori si intreccia alla trama della storia pubblica, la Storia. E sarà proprio la madre a dare il via a questo concatenamento drammatico di fatti, sposando l‘uomo nero, Rodolphe Moïse, rivoluzionario, innestando vita e ideologia tra loro, e mettendo in luce gli attaccamenti e le ipocrisie di chi, anche inconsapevolmente, si dichiara anticolonialista. Narratrici e allo stesso tempo narrate, queste donne imprimono al racconto e alla loro vita un movimento forte, di impegno e sacrificio in prima persona, in difesa della democrazia dagli abomini di una dittatura e per un’eguaglianza sociale, saldamente determinate ad essere pienamente madri dei loro figli. Uno sguardo che include e fonde tra loro la libertà, la dignità, e la libertà di amare senza trasformare la lotta in violenza e arida ideologia.
Giocando sulla sua identità mestiza, Ti-noune Moïse mette “nero su bianco” , mescolando altrettanto il “bianco” al “nero”, il valore della sua storia, assieme a quella di coloro da cui si è separata, in primo luogo sua madre, per la quale, e grazie alla quale (in numerose interviste realizzate prima che lei morisse) in definitiva il racconto è scritto.
Intervengono, oltre all’autrice, Antonio Marazzi, già professore ordinario di Antropologia culturale Marianella Sclavi, già docente di etnografia urbana al Politecnico di MIlano e Marilena Fatigante, docente del corso di Integrazione Sociale e Dinamiche Psico-culturali presso il Corso di laurea in Progettazione sociale per la sostenibilità, l’innovazione e l’inclusione di genere.
Ti-Noune Moïse - Terra! Ma nessuna patria

coordinamento scientifico
Marilena Fatigante
Dip. di Psicologia dei processi di sviluppo e socializzazione
T (+39) 349 0595373