Nei giorni mercoledì 29 e giovedì 30 gennaio 2025, a partire dalle ore 9.00, si svolgerà presso il Centro congressi di Ateneo il convegno intitolato Roma capitale della Repubblica. Le istituzioni, i luoghi di memoria, i simboli, le rappresentazioni. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra il Dipartimento di Comunicazione e ricerca sociale della Sapienza e il Dipartimento di Economia, ingegneria, società e impresa dell’Università degli Studi della Tuscia, con la collaborazione del Centro studi europei e internazionali (Csei) e il patrocinio della Struttura di missione anniversari nazionali della Presidenza del Consiglio dei ministri e della Società italiana per lo studio della storia contemporanea (Sissco).
Lungo l’intero arco della storia repubblicana, il discorso su Roma capitale ha sovente enfatizzato, come un basso continuo, l’assenza di progettualità, coesione sociale, cultura del bene comune, vocazione al cambiamento di una città spesso considerata lo specchio dei mali della nazione, se non proprio la piaga in grado di infettare il resto del paese.
Schiacciata tra la complessità della sua stratificazione plurisecolare, da un lato, e le attese palingenetiche di rigenerazione urbana legate alla rinascita democratica e al persistere di una cultura trasformativa della città-progetto di impronta otto-novecentesca, dall’altro, Roma ha spesso rappresentato, nel confronto pubblico, l’immagine di tutto ciò che la città avrebbe potuto essere e non è mai stato. Un’immagine, questa, poco idonea tuttavia a catturare la complessità e la ricchezza di una politica cittadina che la democrazia repubblicana – nella sua incerta evoluzione storica – avrebbe contribuito a strutturare in forme sempre più plurali e culturalmente articolate, e per questa ragione anche intrinsecamente contraddittorie e conflittuali.
A partire da questa premessa il convegno intende riflettere sul rapporto tra la città e la Repubblica intesa come insieme di valori sociali, civili e politici, di pratiche di governo, di simboli, luoghi e memorie, lungo un arco di tempo che, attraversando la storia degli ultimi 80 anni e però muovendo dall’eredità differita del passato abbracci il presente e il futuro di Roma, capitale politica e culturale dell’Italia democratica.
Occorre avere consapevolezza dei cambiamenti sociali e delle trasformazioni urbane verificatisi nei decenni del secondo dopoguerra, allo scopo di mettere in correlazione le immagini e le realtà diverse della città di ieri con quella odierna. Si tratta di immagini e realtà di Roma troppo spesso presentate come immobili e uguali a sé stesse. Necessario risulta uno sguardo verso la sua storia recente e l’eredità che tutto il XX secolo ha lasciato e non solo dunque verso la “città di pietra” voluta dal monumentalismo fascista. Altrettanto necessario è dunque interrogarsi, con rinnovati percorsi di ricerca, sugli anni della transizione post-fascista e democratica, la costruzione della Repubblica e della sua legittimazione anche tramite il ruolo ridefinito di Roma come capitale dell’Italia democratica: mettere in correlazione le storie e le percezioni della città con la proiezione nazionale e internazionale della capitale attraverso le sfide e le trasformazioni del tempo presente.