Giovedì 28 novembre, alle 9.15 nell'Aula La Ginestra dell'edificio di Chimica, si terrà l'evento I musei Sapienza tra reale e digitale: un patrimonio da valorizzare per un futuro da conservare, con la partecipazione di esperti in campo museale che presenteranno relazioni dedicate principalmente ai campi della digitalizzazione e del restauro. Lo scopo è quello di evidenziare l’importanza di realizzare un museo sempre più accessibile e sempre più attento alla conservazione e valorizzazione del patrimonio. In questa direzione si è mosso il Polo museale Sapienza che, attraverso una campagna di sensibilizzazione e con sforzi e finanziamenti mirati, ha voluto creare una nuova piattaforma informatica per la catalogazione digitale, la gestione e la valorizzazione dei suoi innumerevoli reperti museali; allo stesso modo ha provveduto a necessarie operazioni di restauro e valorizzazione di alcuni tra i più importanti campioni museali a livello mondiale.

La giornata inizierà con la presentazione del nuovo applicativo web del Polo museale Sapienza denominato Adimus, che sarà a breve il museo digitale dedicato alle collezioni scientifiche presenti nei musei dell’Ateneo Sapienza. Si tratta di circa quattro milioni di esemplari tra specimina biologici e naturalistici, strumentaria medica e scientifica, apparecchiature tecnologiche, opere d’arte, reperti archeologici e fondi fotografici storici da mettere a disposizione online in maniera integrata. Ampie saranno le possibilità di incroci tra metadati che permetteranno all’utente finale di ricostruire teorie, storie, ambientazioni e quant’altro interessi conoscere di una collezione che annovera, per la parte più antica, reperti provenienti dalla Wunderkammer di Athanasius Kircher (1602-1680) al Collegio romano e dai primi musei sorti nel Romano pontificio archiginnasio, presso Sant'Ivo alla Sapienza all’inizio del XIX secolo. Oltre alla catalogazione e alla digitalizzazione, Adimus funzionerà da gestionale interno e da propulsore per la valorizzazione delle collezioni, inglobando le attività di public engagement e Terza missione.

Dopo la presentazione di Adimus e di altre esperienze modello su scala nazionale, nella seconda parte della mattina, si passerà ad ascoltare alcuni tra i protagonisti che hanno di recente concluso preziosi lavori di restauro sul patrimonio museale Sapienza. In particolare, verranno presentati cinque casi studio relativi ad alcuni campioni delle collezioni paleontologiche e mineralogiche del Must, a particolari beni archeologici, a strumentazioni e modelli didattici tra quelli presenti nei Musei Sapienza dedicati al patrimonio umanistico e a quello tecnico scientifico. Sarà l’occasione per mostrare alla platea, composta da esperti del settore e studenti di varie discipline scientifiche e umanistiche, il ruolo strategico dei musei nella crescita della società civile e, nel caso specifico, il grande impegno profuso dal Polo museale Sapienza in questi ultimi anni per la conservazione e valorizzazione dell’enorme patrimonio che custodisce, oltre a sviluppare e realizzare progetti che tendono a rendere i musei universitari sempre più contemporanei e inclusivi nei confronti dei diversi pubblici secondo le linee della Terza missione.