Martedì 28 maggio, alle ore 10.30, nel Nuovo Teatro Ateneo, si svolgerà la lezione-dimostrazione conclusiva del progetto di Ateneo diretto da Matilde Mastrangelo e incentrato sulle strategie dell’umorismo nelle arti performative orientali Che cosa c’è da ridere nei teatri orientali?
La compagnia Italo Kyogen – Italo Kyogen no za, composta da Andrea Brunamonti, Valeria Michelacci e Luca Moretti, porterà in scena l’adattamento in italiano del teatro comico giapponese kyōgen con un pezzo del repertorio classico, Il ladro di Bonsai, e uno spettacolo originale, Infine l’amo, scritto e diretto dallo stesso Luca Moretti. La giornata proseguirà con un intermezzo danzato in stile odissi, uno degli otto stili classici dell’India, dalla coreografa e performer Ganga Devi Sheth.
Nel teatro classico indiano la danza, inserita nel pūrvaraṅga o preludio rituale, serviva a introdurre gli spettatori al rasa (emozione) principale del dramma rappresentato. Seguirà il saggio finale del laboratorio interdipartimentale di traduzione e messa in scena Il teatro classico indiano alla Sapienza, curato dalla docente di Indologia e sanscrito Carmela Mastrangelo in collaborazione con la cattedra di Teatro e danza in Asia del dipartimento Saras.
Vāsavadattā – Uno studio teatrale è la riduzione e adattamento, incentrato sul rasa comico detto hāsya, di quattro drammi indiani classici ispirati allo stesso repertorio di racconti. Con la regia di Daniele Bernardi, lo spettacolo è interpretato da Marco Brau, Sabrina Crafa, Alice David, Alessandra Fioratti, Serena Giacomelli, Maripina Innamorato, Gaia Passaretta, Martina Pelone, Gloria Rocconi, Ilenia Speranza, Gaetana Turino.
Per partecipare occorre prenotarsi al link indicato.