Mercoledì 26 marzo, alle ore 18.00 nell'Aula magna della Facoltà di Architettura (in piazza Borghese 9), si terrà il secondo appuntamento del ciclo di Incontri con l'architettura del Medioevo, giunto alla VI edizione, a cura di Guglielmo Villa. Ai saluti istituzionali di Daniela Esposito, direttrice del Dipartimento di Storia, disegno e restauro dell'architettura, seguirà una presentazione di Guglielmo Villa e la conferenza di Carlo Bianchini (Sapienza) dal titolo Sul sistema voltato della Cappella palatina di Aquisgrana: nuove acquisizioni e una inedita chiave di interpretazione.
Sul finire dell’VIII secolo, Carlo Magno stabilisce la capitale del Sacro romano impero ad Aquae Granni, evento che dà il via alla costruzione di un nuovo complesso palatino destinato ad incarnare la renovatio culturale e politica avviata dall’imperatore. Perno di questo insieme è la Cappella palatina, un edificio che combina tradizioni romane e bizantine ma che mostra anche alcune intriganti anomalie messe in luce dall’analisi dei dati derivanti da due sistematiche campagne di rilevamento. L’ipotesi presentata in questa comunicazione suggerisce che la Cappella palatina sia frutto di un progetto unitario, olografo e sotto il controllo di Odone da Metz che, se da un lato si pone in continuità con il passato, dall’altro introduce elementi originali rielaborando alcuni stilemi della sua cultura armena di provenienza. Questa teoria si fonda soprattutto sullo studio delle unghie coniche dell’ambulacro superiore, struttura unica nel suo genere nel panorama dell’architettura occidentale tardo-antica e alto-medievale occidentale e invece rintracciata in alcune chiese armene del VII secolo.Oltre alle implicazioni di carattere puramente architettonico, quest’ipotesi influenza fortemente anche la storia del pensiero geometrico. Infatti, se le conoscenze dell’epoca di Odone fossero quelle tramandate dalle sole fonti scritte, le volte coniche della Cappella palatina sarebbero inspiegabili data la loro complessità. Ciò suggerisce che la geometria medievale fosse più avanzata di quanto la storiografia tradizionale ammette, con insegnamenti orali e pratiche fissati non su pergamena, ma sulla pietra stessa.
L'evento si potrà seguire anche online al link indicato.