Il 21 novembre alle ore 8.00 presso l'Aula multimediale del Rettorato e il 22 novembre alle ore 9.00 presso l'Auditorium dell'Università degli studi di Roma Tor Vergata, si terrà il convegno Re-Writing Morocco: poetics, politics, philosophy, and history in multiple forms. Saranno riuniti studiosi locali e internazionali specializzati in varie espressioni culturali marocchine che evidenzieranno in particolare gli aspetti poetici-estetici, politici, filosofici e storici della produzione culturale marocchina contemporanea, valorizzandone le affinità maghrebine, arabe, mediterranee e globali. Scrivere significa sfuggire alla grande repressione dell’oralità e rivolgersi al mondo della cultura ufficiale per richiedere riconoscimento e visibilità.

Il Maghreb, e il Marocco in particolare, ha rivisitato le proprie fonti identitarie e le molteplici narrazioni storiche che provano a raccontarlo, fondamentali soprattutto a partire dal primo periodo postcoloniale degli anni ’60. Oltre alla storiografia classica e alla sua evoluzione in una nuova generazione di storici formati nelle moderne scienze sociali, anche la letteratura ha svolto un ruolo importante nel riconsiderare le fonti storiche, confrontandosi con i mutamenti culturali e politici a livello sia locale sia globale. I legami tra il Maghreb e la scena culturale francese degli anni ’60 hanno favorito una fusione tra letteratura e dinamiche sociopolitiche attraverso una letteratura impegnata adottata dalle élite postcoloniali e decoloniali come mezzo per comunicare la propria liberazione sia da tutori interni che esterni.

Tuttavia, con i cambiamenti socioculturali globali degli ultimi tre decenni e la rivitalizzazione dello spazio linguistico arabo attraverso una varietà di approcci, sono riemersi generi antichi e ne sono emersi di nuovi per contribuire, se non addirittura guidare, la cultura scritta araba contemporanea in tutto il mondo arabofono, nel Maghreb e in particolare in Marocco. Se nella scrittura si è avuta una svolta realista espressa in varie lingue, anche la realtà storica ha fatto un'importante ricomparsa, e studiosi e intellettuali pubblici di rilievo hanno scelto il romanzo storico come principale genere di espressione, rivisitando l’identità marocchina, la sua pluralità, diversità, aspirazioni, oltre a delusioni e frustrazioni. Aspetti importanti di ciò che viene visto come fonti e tratti identitari comuni sono rivisitati, messi in discussione e riallineati, in modo non ufficiale, con nuove aspirazioni personali o comunitarie che si muovono dal livello locale-nazionale a quello regionale-maghrebino e al più ampio contesto arabo, fino a oltrepassare questi confini, comunicando con il Mediterraneo, l'Atlantico e persino il lontano Oriente.

Lo spazio di scrittura marocchino è transnazionale; oltrepassa i confini nazionali, espandendosi ai contesti diasporici e grazie alle traduzioni, che non solo aiutano a far circolare la letteratura marocchina all’estero, ma mettono anche in comunicazione le diverse lingue parlate nel paese.Scritti impegnati, letteratura della resistenza e carceraria, filosofia, letteratura spirituale, romanzi di genere, scritture femminili, letterature nazionali delle minoranze, haiku, e molti altri sono tra le varie espressioni che la scena culturale marocchina contemporanea condivide con il Maghreb, il mondo arabo e il resto del mondo, così da plasmare un mondo di frontiere mutevoli, dove i confini nazionali e lo spazio letterario non necessariamente coincidono.