Lunedì 20 maggio, alle ore 15.30, nell'aula F2 della Facoltà di Architettura, Almantas Samalavičius dell'Università Vgtu di Vilnius terrà la lecture Public Memory and Urnban Spaces invilnius.
Almantas Samalavičius torna in Italia per la conferenza agli studenti del laboratorio di Progettazione edilizia per presentare gli spazi pubblici e la rigenerazione urbana dalla capitale della Lituania. Alla lezione, organizzata nell'ambito dello scambio culturale e didattico Erasmus tra Sapienza e Università di Vilnius Vgtu, portano i saluti Laura Gabrielaitytė-Kazulėnienė, addetta culturale presso l'Ambasciata della Repubblica di Lituania in Italia e Federico Cinquepalmi, presidente del Corso di studi Gpe della Facoltà di Architettura Sapienza.
La lezione sulle trasformazioni della città di Vilnius e i suoi spazi pubblici sarà tenuta in inglese ed è rivolta a studenti e docenti di architettura ma anche a chi desideri conoscere l'architettura e il paesaggio urbano della regione baltica.
La città di Vilnius ha avuto molte trasformazioni architettoniche (e politiche) dovute alle molte dominazioni che ha subìto: ogni potere ha lasciato le sue tracce nel paesaggio urbano e sociale. Ma anziché subire la città è sempre stata in grado di includere nella sua immagine e nel suo tessuto i simboli e i segni delle differenti culture. Vilnius ha acquisito un’identità multipla, cioè ha mantenuto il suo genius loci che non si identifica con una immagine prevalente, ma ne contempla simultaneamente varie, senza perdere la sua unicità. Nel 1991 lo storico lituano Vladas Drėma si chiedeva se la dominazione sovietica fosse riuscita a cancellare la bellezza della città: non è un segreto che ora, con l’applicazione delle costruzioni industriali e un tipo edilizio uniforme, e in questa lotta continua per la supremazia economica, c’è il pericolo che la città assuma un aspetto monotono e perda la sua identità, quella specifica alla quale le persone del luogo sono abituate e per la quale la città è ricercata dai turisti con passione […] e concludeva: Vilnius era bella in passato in un certo modo, ora è bella in un altro, e sarà, speriamo, bella in futuro in un altro modo ancora […] (V. Drėma, Dingęs Vilnius, Vaga, 1991, p. 392).