Martedì 18 marzo, alle ore 20.30 in Aula magna del Palazzo del Rettorato, l'80esima stagione dell’Istituzione universitaria dei concerti ospita un imperdibile appuntamento con l’Orchestra di Padova e del Veneto, diretta da Marco Angius, per Concerto al buio: In vain (2000), monumentale opera musicale per 24 strumenti e luci di Georg Friedrich Haas, secondo alcuni la più rivelatrice opera del XXI secolo. Eseguita per la prima volta il 29 ottobre 2000 da Sylvain Cambreling e dal Klangforum Wien, il pezzo è una delle opere più note di Haas che si caratterizza per un forte uso di microtonalità.
Nella partitura inoltre vengono anche specificati i livelli di luce in sala: alcune sezioni del brano vengono suonate in una luce molto intensa e circa venti minuti sono suonati in completa oscurità. "Già dal titolo si capisce come si tratti di una riflessione sul vuoto inteso come concetto ma anche, nel corso del brano, che dura circa un’ora, di un’esplorazione sensoriale generata da particolari condizioni d’ascolto - spiega Angius - abbiamo scelto di chiamarlo concerto al buio declinando un ossimoro, quello della corrispondenza negata tra silenzio e oscurità, con suoni che continuano a persistere e muoversi in uno spazio senza luce, caratteristiche che richiedono anche strategie d’orientamento dei musicisti che perdono il contatto col direttore e agiscono indipendentemente, secondo un riconoscimento di segnali sonori, cercandosi in un buio pesto o parziale offrendo un’esperienza musicale e sensoriale del tutto inedita. L’universo sonoro di In vain si espande e contrae dunque intorno all’ascoltatore che diventa soggettivamente protagonista in quanto non si trova più di fronte a una scena di eventi ma all’interno di un misterioso labirinto percettivo. Questo lavoro emblematico di Haas affronta da una nuova prospettiva l’esperienza dell’ascolto in cui l’opera musicale diventa viaggio interiore, teatro del suono la cui scena è tutta nella mente dello spettatore”.
Fondata nel 1966, l’Opv si è affermata come una delle principali orchestre italiane realizzando circa 120 eventi ogni anno: annovera collaborazioni con i nomi più insigni del concertismo internazionale, tra cui Martha Argerich, Riccardo Chailly, Sir Neville Marriner. Marco Angius ha diretto numerose orchestre e inciso per molte etichette come Wergo. Da settembre 2015 è direttore artistico e musicale dell’Orchestra di Padova e del Veneto (realizzando il ciclo completo delle Sinfonie di Beethoven nel 2016 e 2020), con cui ha vinto il premio Abbiati 2023 per l’incisione di Dieci Versi di Emily Dickinson e Parole da Beckett di G.Manzoni.