Lunedì 16 giugno, dalle ore 9.30 nell'Aula Fiorentino nella sede della Facoltà di Architettura di Valle Giulia, in via Antonio Gramsci 53, si terrà Il seminario internazionale MicroRovine. Storie e attualità di frammenti senza valore apparente, a Roma e altrove. L'evento è organizzato su iniziativa di Simona Salvo con Martina Ambrogi, Valentina Ciaffoni, Marianna Cortesi, Francesca Lembo Fazio, Jasmine R. Petriglieri, Florina Pop, Yara Rizk, Irene Rossi.
Il seminario riflette sul ruolo delle macerie nella costruzione dei processi identitari delle comunità che riguardano i luoghi e la memoria.
Fino alla rivoluzione industriale, le rovine sono state considerate una risorsa, soprattutto nel bacino mediterraneo dove si è sviluppata una cultura del riuso e della trasformazione delle preesistenze. A Roma la pratica di costruire sul costruito ha generato un rapporto duraturo con la materia, custode di memoria, identità e storia.
Dal Novecento in poi le macerie sono diventate una presenza scomoda, da rimuovere, in quanto per lo più prodotto di guerre e disastri naturali: la loro eliminazione avviene quindi senza riflessione sul valore intrinseco a quei frammenti. Mentre l’arte valorizza anche i minimi resti, l’architettura tratta le “micro-rovine” come scarti, da allontanare, smaltire ed eliminare, in alcuni casi anche per la presenza di materiali tossici. Le macerie vengono integrate nei processi di ricostruzione solo di rado, specie nei Paesi del Sud del mondo più colpiti dalla distruzione antropica e naturale.
Ai saluti istituzionali, seguirà l’introduzione al tema di Daniela Esposito, direttrice del Dipartimento di Storia, disegno e restauro dell’architettura e dell’Istituto di studi avanzati sul patrimonio. Parteciperanno Vanicka Arora, Luca Barale, Daniele Bigi, Josefine Blomdahl, Federico De Matteis, Studio Carles Enrich, HArquitectes, Christine Kousa, Sophie Mariacher, Simona Morretta, Cristina Mosca, Paola Pogliani, Eliano Romani, Nicola Saraceno.
Per partecipare al seminario inviare una mail a microruins@gmail.com entro il 13 giugno.
L’iniziativa è organizzata con i fondi del Bando di Ateneo per la ricerca 2023.