Giovedì 12 dicembre, alle ore 17.00 in Aula magna, si svolgerà la replica degli Eraclidi di Euripide. Vincitori e vinti, carnefici e vittime: in questa tragedia un semplice cambio di maschere può determinare le sorti dei personaggi.
I supplicanti Eraclidi, gli accoglienti Ateniesi e i feroci Argivi, si muovono tutti sempre protetti dall'appartenenza al proprio schieramento. Un unico elemento comune a tutte e tre le micro-comunità sono le mani, che accudiscono, accolgono, supplicano, curano, pregano, trattengono… uccidono. Adriano Evangelisti, il direttore artistico e regista, ha scelto per la messinscena un impianto più realistico che simbolico. Atene è presentata come una città ospitale, un’alleata leale (phile), che agisce secondo Giustizia (Dike). Ma, voluta, l’ambiguità del finale mostra oppressi e oppressori che si confondono e si scambiano di ruolo, come avviene sempre in ogni realtà, anche attuale, di guerra e di soprusi. Una rappresentazione potente, originale, grazie anche al laboratorio di traduzione e al coordinamento della responsabile del progetto Theatron - Teatro antico alla Sapienza, Anna Maria Belardinelli.
Le oltre 40 maschere, progettate e realizzate in collaborazione, nell'ambito di un Pcto, con il docente Francesco Mattei e gli studenti della sezione di scenografia del Liceo artistico Caravaggio, hanno permesso la messa in scena di questo gioco teatrale, che si fa portavoce di un originale messaggio, attuale e contemporaneo: "per una città respingere la preghiera degli stranieri, suoi supplici, è cosa empia".
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