L’Internet delle Bio-Nano Cose (IoBNT) è un innovativo campo di ricerca che incrocia nanotecnologia, biotecnologia e informazione e tecnologie della comunicazione. L'obiettivo principale della IoBNT è l'integrazione di sistemi biologici su scala nanometrica in Internet con l'intento di sviluppare applicazioni biomediche avanzate, sensori di monitoraggio ambientale e reti ad alta efficienza energetica. Al centro della IoBNT ci sono nanodispositivi biocompatibili che possono funzionare negli organismi viventi per monitorare o modificare in tempo reale specifici processi biologici. Questi dispositivi comunicano tra loro e con Internet per raccogliere, elaborare e trasmettere dati, aprendo nuove opportunità per il monitoraggio sanitario, il controllo delle malattie, la protezione dell’ambiente e molti altri settori. Unendo biologia e nanotecnologia, IoBNT promette di allargare i confini di ciò che è tecnicamente possibile, migliorando al tempo stesso l’efficienza e la sostenibilità delle attuali soluzioni tecnologiche
Le nanoreti basate sul DNA sono una promettente tecnologia per lo sviluppo dalla IoBNT. Il DNA viene manipolato per formare strutture note come tessere, che si autoassemblano in strutture molto più complesse come nano dispositivi e persino nanoreti che funzionano in modo autonomo. Queste reti comunicano attraverso messaggi molecolari che sono essi stessi fatti di tessere elementari. Questi messaggi sono persino in grado di eseguire calcoli che possono essere utilizzati per la diagnosi e il trattamento delle malattie.
Durante l'incontro che si terrà martedì 11 giugno alle ore 10.00 nell'aula Magna del Diag, verrà data una breve introduzione all'IoBNT, concentrandosi principalmente sulle nanoreti basate sul DNA. Verranno introdotti i principi di base con paricolare riferimento alle tessere del DNA, l'autoassemblaggio e il calcolo dei messaggi. Verranno introdotti alcuni esempi per illustrare come tali reti possano essere utili in ambito medico, ad esempio somministrando un farmaco nella parte specifica del corpo dove è necessario iniettarlo. Infine presenteremo le prime idee per condurre degli esperimenti nel wet lab e daremo una prospettiva sul lavoro futuro.
Stefan Fischer è professore ordinario di Informatica presso l'Università di Lubecca, in Germania, ed è il direttore dell'Istituto per la Telematica. Ha ottenuto il suo diploma di laurea in Sistemi informativi e il dottorato in Informatica presso l’Università di Mannheim, rispettivamente nel 1992 e nel 1996. Dopo un anno di post-dottorato presso l'Università di Montreal, ha ricoperto incarichi all'Università Internazionale in Germania come ricercatore e all'Università tecnica di Braunschweig come professore associato, fino al suo ingresso all'Università di Lubecca nel 2004. La sua ricerca è attualmente focalizzata sulle strutture di rete e sui sistemi distribuiti come reti ad hoc e di sensori, Internet of things, smart cities e nano comunicazioni. È (co-)autore di più di 200 pubblicazioni scientifiche libri e articoli.