Giovedì 11 aprile alle ore 17.30, nell'aula Magna della sede di Architettura, in piazza Borghese 9, si terrà la conferenza di Andrea Longhi (Politecnico di Torino) dal titolo Cantieri e strutture territoriali nel Trecento sabaudo. Ai saluti istituzionali di Daniela Esposito, direttrice del Dipartimento di Storia, disegno e restauro dell'architettura, seguirà una presentazione di Guglielmo Villa e la conferenza.
L’analisi delle scritture contabili bassomedievali consente di investigare diversi aspetti socio-politici delle vicende costruttive degli edifici di natura pubblica (castelli, infrastrutture, fortificazioni). Riordinando e contestualizzando le registrazioni di spesa, si possono infatti indagare i rapporti tra committenza e maestranze, i ruoli dei diversi ufficiali pubblici, l’organizzazione spaziale delle fonti di finanziamento e dei centri di spesa, le relazioni tra intenzioni politiche, saperi tecnici, contesti ambientali e realizzazioni concrete. Sotto tale punto di vista, negli spazi sabaudi è possibile riscontrare fin dal primo Trecento l’impatto fisico dell’affermazione del principio di territorialità.
Le fonti contabili, redatte dagli amministratori centrali e periferici del principe, consentono un’interpretazione politica dei cantieri, letti a scala vasta e considerabili tasselli fondamentali dei processi di territorializzazione delle autorità dinastiche e di aggregazione delle identità locali. I cantieri sono infatti luoghi in cui si intrecciano e si addensano relazioni sociali ed economiche, capaci di costruire e consolidare legami di appartenenza e coesione territoriale, decisivi per la costruzione dei principati regionali trecenteschi.
L’agire architettonico di ufficiali pubblici e maestranze – associato alla mobilitazione delle comunità e dei produttori di materiali edili – può essere letto come rappresentazione dinamica e concreta delle istituzioni committenti, ma anche come strumento di maturazione e strutturazione delle istituzioni stesse. I giovani apparati funzionariali, infatti, si formano alla soluzione di problemi territoriali complessi secondo due percorsi intrecciati: tramite la gestione logistica di macchine di cantiere a scala sempre più estesa e grazie alla contestuale messa a punto di scritture contabili e procedure amministrative sempre più accurate.