Il 10 novembre, alle ore 18.00, l'artista Nina Torp conversa con Cecilia Conati Barbaro in un incontro dal titolo Methods of patternmaking - Between knowing and speculation. L'incontro si inserisce nell'ambito della manifestazione culturale Novembre Nordico. Tracce nordiche a Roma e si terrà presso il Museo delle Origini, dove è in corso la mostra site-specific dell'artista, inaugurata il 27 ottobre.

Nella narrazione della storia di Roma, l'antichità classica detiene una posizione di assoluto predominio; tuttavia, le ricerche effettuate negli ultimi decenni sulle fasi pre-protostoriche precedenti la fondazione della città nel 753 a.C. hanno contribuito a creare una prospettiva innovativa.
Nella sua prima mostra personale in Italia, la visual artist Nina Torp presenta opere realizzate in diverse forme artistiche, come installazioni, sculture, interventi e video. Il suo metodo interdisciplinare attinge alle idee e alle pratiche dell'archeologia, dell'architettura e della museologia, mettendo in primo piano questioni legate alla memoria collettiva e alla percezione e presentazione della storia culturale.
Attualmente Nina Torp sta lavorando a un progetto interdisciplinare della durata di due anni in collaborazione con The Farfa Valley Project, un progetto di ricerca archeologica e paleoambientale focalizzato su alcune grotte del Lazio settentrionale, e con il Museo delle Origini, il museo di preistoria dell'Università Sapienza.
Il progetto Methods of patternmaking consiste in sculture e interventi in tessuto, legno, carta, ceramica e video, in cui Nina Torp indaga le possibilità interpretative del campo dell'archeologia. La sua metodologia prevede di trascorrere del tempo con i ricercatori e gli studenti nei laboratori e sul campo. Analizza il sito in corso di scavo, dalla stratigrafia al rimontaggio degli artefatti attraverso interventi di restauro. Proprio allo scavo rivolge la sua attenzione, poiché è nel terreno che si trova il contesto dei manufatti. Gioca con salti nel tempo, superficie e profondità e con l'importanza gerarchica degli oggetti.
Il progetto interdisciplinare è sostenuto da Sapienza, dall'OCA, da BKH, dalle Arti e dalla Cultura della Norvegia e dal Fondo Norvegese per gli Artisti Visivi.

 

Nina Torp vive tra Oslo e Berlino. Ha studiato al Royal College of Art di Londra, al Kent Institute of Art & Design di Maidstone e all'École des Beaux-Arts di Tolosa. Dal 2015 al 2018 ha realizzato il progetto interdisciplinare Situations presso il Museum of Cultural History di Oslo, collaborando con archeologi, ricercatori, personale e visitatori del museo. Nel 2022 e nel 2023 ha trascorso periodi di residenza presso il Circolo Scandinavo a Roma. Il suo lavoro è frequentemente site-specific e ha finora compreso progetti presso l’Historical Museum di Oslo (2018), presso una ex torre di guardia della Germania dell’Est (2021), Karl-Marx-Allee a Berlino (2015), la stazione della metropolitana Carl Berner a Oslo (2012) e diverse aree di scavo archeologico. Ha recentemente esposto alla Triennale di Scultura di Oslo, al Museum of Cultural History, presso il Vigeland Museum, la Gallery ROM, la Tenthaus, la Norwegian Sculptors Society e la QB Gallery in Oslo, il North Norwegian Art Centre nell’arcipelago delle Lofoten, nonché al Rogaland Art Centre in Stavanger e al The Watch, Scotty e alla Galerie im Turm a Berlino.

Il Museo delle Origini è il museo di preistoria della Sapienza, fondato nel 1942, e le sue collezioni descrivono lo sviluppo delle culture preistoriche italiane dal Paleolitico all'Età del ferro. La sua missione è comunicare gli obiettivi, i metodi e i risultati delle ricerche al grande pubblico. Il museo è concepito come un laboratorio aperto, che incoraggia gli studenti a contribuire alla progettazione e alla preparazione delle mostre, a partecipare alle attività di conservazione e ad essere coinvolti come guide per scuole e visitatori.

Cecilia Conati Barbaro è direttrice del museo e insegna Ecologia preistorica alla Sapienza. I suoi principali campi di studio sono il Neolitico e l'Età del rame, con un'enfasi su questioni archeologiche sociali, ambientali e paesaggistiche. Ha una solida esperienza sul campo in Italia e in Iraq (Kurdistan iracheno), dove lavora come direttrice di progetti di scavo e ricerca sul campo. Integra i suoi interessi di ricerca nell'insegnamento ed è attivamente coinvolta nella sensibilizzazione del pubblico al patrimonio archeologico.

Il Farfa Valley Project è un progetto di ricerca interdisciplinare, che vede la partecipazione, insieme agli archeologi, di specialisti di diverse discipline scientifiche (geologi, paleobotanici, archeozoologi, antropologi, fisici, chimici, ecc.) con l'obiettivo di ricostruire modi di vita, risorse e ambienti del passato.