Mercoledì 8 giugno 2022 alle ore 10.00, nell’Aula magna del Rettorato, la Sapienza organizza un evento sul tema della conoscenza scientifica come base per realizzare il Pnrr e, in particolare, la transizione ecologica, a partire dal fatto che la Costituzione, già attenta alla tutela dell’ambiente e del paesaggio, estende la tutela e la valorizzazione anche a biodiversità ed ecosistemi.
L’incontro, promosso nell’ambito delle iniziative legate alla Giornata mondiale dell’Ambiente, inizierà con i saluti istituzionali della rettrice Antonella Polimeni, della ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa, della presidente del Cnr Maria Chiara Carrozza.
I lavori puntanto a mettere a fuoco il contributo di Sapienza alle conoscenze su biodiversità e ambiente e alla sostenibilità ambientale in termini di ricerca e di formazione, nonché l’impegno e l’operatività di grandi stakeholder nei confronti della valorizzazione delle conoscenze scientifiche in campo ambientale. La riflessione parte dal convincimento che la biodiversità renda resilienti gli ecosistemi, così come la complessità funzionale e strutturale degli ecosistemi determini i processi ecologici che spesso assumono le funzioni di servizi essenziali per l’esistenza stessa e per la qualità di vita dell’uomo.
Questa visione è presente nel Next Generation Eu su cui si basa il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Oltre al rilancio economico e produttivo del Paese, il Pnrr pone al centro dei propri obiettivi anche l’accrescimento delle conoscenze su biodiversità ed ecosistemi, sull’ecologia del ripristino e sulla sostenibilità in tutte le sue espressioni, viste in un approccio transdisciplinare.
Fondamentale a tale riguardo è il tema della transizione ecologica, che Sapienza sta affrontando nei settori della formazione, ricerca e terza missione, in linea con le Strategie europee per la biodiversità, Farm to Fork e le infrastrutture verdi essenziali per recuperare gli ecosistemi fortemente degradati quali gli ambienti umidi, le aree costiere marine, i sistemi agricoli intensivi e, infine, le città.
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