Giovedì 3 ottobre, alle ore 14.30 presso la sala 1 della Biblioteca nazionale centrale di Roma in viale Castro Pretorio 105 e venerdì 4 ottobre, alle ore 10.00 presso l'aula Archeologia dell' edificio di Lettere in piazzale Aldo Moro 5, si terrà il convegno Per Enrico Falqui e Gianna Manzini. Opere, relazioni, contesti.

A 50 anni dalla loro scomparsa, la Facoltà di Lettere e filosofia della Sapienza e la Biblioteca nazionale centrale di Roma ricordano Enrico Falqui e Gianna Manzini, valorizzando il patrimonio documentario e artistico custodito, rispettivamente, presso l’Archivio del novecento e la Sala Falqui.
Vivace organizzatore della vita culturale romana, Enrico Falqui è stato uno dei più acuti e sensibili critici militanti del Novecento, distintosi prevalentemente come difensore della prosa d’arte e della tradizione, ma comunque aperto allo studio di esperienze letterarie per lui eslege: ne sono testimonianza le ricerche sul Futurismo. È stato inoltre un autorevole curatore di testi (su tutti, l’opera di Dino Campana) e antologie, che non poco hanno contribuito alla costruzione del canone contemporaneo. All’inizio degli anni Trenta si lega sentimentalmente alla scrittrice Gianna Manzini, la quale aveva mosso i primi passi nell’alveo della rivista fiorentina Solaria, ricevendone un’importante influenza (principalmente nello stile) che ne avrebbe fatto un’originale autrice modernista, sulla scorta della lezione di Proust, Gide, Kafka e, soprattutto, di Virginia Woolf, di cui Manzini può considerarsi il corrispettivo italiano: ne sia segno già il primo romanzo Tempo innamorato (1928), che esibisce il proprio debito con quella linea.

Il convegno presenta i risultati scientifici del Progetto di ricerca di Ateneo 2022, TeCa. Testi e Carteggi dal Novecento.